Good Grod It's Bad Religion
Ripiombando sulle scene con l’impatto di un martello pneumatico ad altissima velocità, i BAD RELIGION continuano ad affettare l’attuale società con il nuovo album, ‘Generator’. James Sherry chiacchiera con il chitarrista, Mr.Brett, per capire la situazione!
Tutti i miei scienziati lavorano con una scadenza, cosi il mio psicologo lavora giorno e notte. Dicono di sapere quel che è meglio per me ma non sanno quel che stanno facendo.”
“Spero che non ci sia niente di storto, là fuori, io guardo dalla mia stanza dentro la mia stanza.” (Atomic Garden)
I Bad Religion sono appassionati, mischiano un senso naturale della melodia con un fiero punto di vista politico e personale. I Bad Religion non predicano, quanto invece osservano le tante piccolo assurdità di questo tipo di vita.
“Uno studente modello se ne arriva e mi chiede di riflettere, lui giudica il mio stile di vita non corretto politicamente. Non credo nella gente presuntuosa che predica, nessuna canzone dei Bad Religion può rendere la tua vita completa. Preparati per il rifiuto, non avrai nessuna indicazione da me.” (No Direction)
Amari e talvolta contorti, i Bad Religion non forniscono necessariamente delle risposte, comunque riescono ad esprimere di più con una semplice canzone di qualsiasi documentazione dettagliata.
Mr. Brett sembra essere emozionalmente a secco. Sono le dieci di mattina e Brett è superoccupato a mettere insieme l’ennesimo tour dei Bad Religion e, in generale, a mandare avanti la macchina organizzativa della Epitaph Records, l’etichetta indipendente gestita in prima persona dai Bad Religion stessi. Se fai tutto questo, in più componi I pezzi e vai in tour di continuo, sembri a secco per forza.
Le cose stanno cambiando, per i Bad Religion. Dagli inizi, nei primi anni ottanta, della prima scena hardcore Americana, al successo recente della loro musica, dura ma impregnate di melodia.
“Ogni cosa si è ingrandita, sta assumendo proporzioni impensabili. Penso che l’ultimo nostro disco, ‘Generator’, sia quello che abbia venduto di più, tra tutti quelli che abbiamo fatto.”
Fa bene, vedere quanta gente si accosta ai Bad Religion; inoltre l’ultimo disco è forse il più accessibile, come suoni, per cui ha favorito questa situazione.
“Si, stiamo diventando vecchi!” Se la ride Brett (ooops, Mr. Brett!) alla mia spiegazione del successo di questo quinto album dei Bad Religion. È stata una mossa cosciente quella di allentare un pò la durezza dei brani?
“Certo, se ben ricordo ero cosciente, visto che ero sveglio, quando abbiamo composto quei pezzi…!”
Vabbè ma io volevo dire qualcos’altro!....
„Ho capito, ma intendevo risponderti in un altro modo. Un sacco di gente ce la menava perché i nostril pezzi suonavano tutti uguali e poi, era noioso farli tutti con lo stesso tempo. Sto già componendo materiale per il prossimo album ed è ottimo: molto interessante e differente da quanto abbiamo fatto su ‘Generator’.
Non vale del resto la pena menarsela con quelli che non vedono l’ora di accusare un gruppo di essersi venduto!
“Non puoi vincere in quel caso ma mi sono accorto che quelli che si lamentano sempre sono poi solo una minoranza parlante. Se vieni ai nostril concerti e guardi la reazione de pubblico, capisci che la maggioranza silenziosa apprezza un casino la svolta del nostro suono.”
“Che si fottano comunque! ” Aggiunge Mr. Brett. “Chi se ne frega? Non scrivo certamente canzoni per ottenere l’approvazione di qualcuno.”
Pensi quindi che ci sarà un cambiamento nel gruppo, in futuro?
“Beh, certo…” medita Mr. Brett. “Ma non nel senso di David Bowie, che si reinventa per ogni disco. Continueremo sulla stessa linea, possibilmente cambiando ed evolvendoci in una interessante direzione.”
Ci sono dei limiti, delle cosec he non fareste?
“Spingere la cosa fino ai suoi limiti. Non ce ne frega nulla! Voglio dire, non abbiamo progetti o piani per aumentare la nostra popolarità. Quel che facciamo, da Quattro anni, è di far uscire un disco all’anno, semplicemente. Senza nessuna grossa campagna di marketing o promozionale, nessuna strategia. Vogliamo soltanto continuare a fare dischi, più o meno uno all’anno, e se questo varrà dire diventare ancora più famosi, ben venga. Potremmo anche andare incontro ad un calo di popolarità, nel qual caso vorrei fare dischi lo stesso, perché mi piace.”
E se diventaste delle vere ‘pop-stars’?
“Se dovesse succedere, non mi farebbe certo schifo.”
Molti gruppi sono finite in questa trappola. Sai quel tipo di attitudine alla Nirvana, della serie: ‘Va bene, magari vendiamo più dei Guns’n’Roses ma non vogliamo davvero tutte queste attenzioni su di noi…’
“Non sentiresti nessuna lamentela, da parte mia. Voglio dire, si lamentano? Merda! I loro lamenti sono autentici quant oil trucco dei Kiss! Tutta imagine, ecco cos’è. Serve solo ad aumentare la loro popolarità. Non sono stupidi, nè il loro management lo è, questo lo sanno tutti. Sono anti-eroi. Anche i Bad Religion lo sono, ma non ipocriti. Non ti verrò a dire che non è esaltante suonare di fronte a diecimila persone che si scannano per la tua musica!”
Quando si tratta di testimoniari l’impatto dei Bad Religion, dal vivo, non si può fare a meno di notare la vostra quasi disperazione nei confronti del pubblico in azione. Tuffi, slamming, rovina e altro, a tempo con la vostra musica. A volte sembra che potreste suonare anche senza tutto questo.
“Chi?!? lo??” Chiede Mr. Brett.
Non in particolare, è solo quel pò di incazzatura che traspare dalla banda sul palco.
“Mi diverto, innanzitutto! Mi piace. In effetti quando abbiamo suonato l’ultima volta all’Astoria, a Londra, c’è stato un momento in cui c’erano cinquanta persone sul palco! Fa parte del gioco, mi fa solo incazzare quando la gente sale e, prima di ributtarsi, ti colpisce. Non so se lo facessero apposta, oppure no, sai, salgono, colpiscono, si ributtano giù.”
“Quando i ragazzi vengono sul palco per ballare, è grande: la massima espressione di coinvolgimento della nostra musica. Ecco perché non ho alcun pedale per effetti! Ho solo la chitarra ed un cavo per arrivare all’amplificatore. Metti e vai!”
Il gruppo perfetto, in un mondo imperfetto.
“Non parlarmi della risposta, perché poi ne arriva subito un’altra. Non credo tu abbia la risposta, ho anch’io delle idée. Ma se hai ancora un pò di ingenuità e di convinzione, allora la risposta ti aspetta.” (The Answer)