Anche se oramai fanno la figura di antenati nella confraternita punk, i Bad Religion non sono mai apparsi così giovanili. Fedele alle sue convinzioni e ambizioni, il leader Greg Griffin, continua a commandare la sua barca, impermeabili agli eventuali uragani...
Diciassette anni di buoni ed onorati servizi. Già solo questo potrebbe indurci a pensare che i Bad Religion siano spinti oramai più dalla loro reputazione che dalla propria motivazione. Una motivazione che a noi sebrava tra l'altro esaurita in occasione dei nostri recenti incontri con Greg Graffin all'uscita di "Nu substance". Qualche minuto di concerto, in una sera settembrina nella zona di Strasburgo in occasione della tappa francese del Warped Tour, sono stati sufficienti a buttare nel cestino i nostri sospetti: i Bad Religion sanno ancora divertire! Come il vino, che non il tempo diventa sempre migliore...
Altre gatte da pelare
A proprio agio nelle loro "scarpe", ecco some si presentano i Bad Religion degli ultimi anni. Lontani, molto lontani in ogni caso dal "conglomerato dei dinosauri", che finisce spesso col generare qualche amarezza. Una band che non si accontenta di uno status di gruppo culto ma nemmeno vuole "sputtanarsi" per andare a sedurre un seguito di piccoli mocciosi venuti fuori dal nulla. Ora, come lo sottolineava già da qualche tempo il bassista e cofondatore Jay Bentley, il gruppo ha altre gatte da pelare: "Sono molto fiero di quello che questo gruppo ha compiuto, perciò essere invidiosi di quel che accade in altri gruppi svilirebbe quello che abbiamo fatto finora. Questo non avrebbe sicuramente senso". È un modo distorto di confessare che i Bad Religion non hanno gli stessi interessi e che le loro preoccupazioni, per non dire la loro ragione di essere, sono altrove.
Divorzio da Brett
E' chiaro in effetti che nella testa di quasi tutto il gruppo, e ancor di più a ragione in quella di Greg Graffin, i Bad Religion sono una missione. Una missione che vorrebbe portare a rifletere sul destino di questo mondo, a non lasciarsi cullare (o beffare!) dal lassismo ambienteale. Insomma, reagire! "Una certa educazione ci ha sempre guidati fin dai nostri esordi. Non abbiamo mai preteso di fornire delle risposte" dice ancora Graffin "ma ci siamo sforzati continuamente di porre delle domande, dei problemi". Recentemente il nostro, diplomato in biologia e antropologia andava oltre, lanciandosi in un programma di donazioni del valore tra 3.000 e 5.000 dollari per quegli studenti desiderosi di applicarsi nelle scienze della terra e dell'ambiente. Può essere proprio nello spirito del Sig. Graffin che il gruppo non sia stato soltanto un passatempo, una tribuna d'espressione, cosa che gli ha permesso di essere sempre attuale. I momenti difficili non sono tuttavia mancati. A volte lasciando cicatrici indelebili, come al tempo del divorzio diventato inevitabile con Brett Gurewitz, le cui ragioni dell'abbandono (le sue funzioni erano diventate troppo accentratrici in seno ad Epitaph) non avevano all'epoca convinto tutti. Un divorzio come una frattura: per molti i Bad Religion non erano più lo stesso gruppo, una conclusione alla quale era giunto lo stesso Greg Graffin. Molti, nell'ambiente punk e non, accuseranno poi la band di tradimento quando egli deciderà di legare il proprio destino a quello di una major. Ci viene da sorridere oggi, ma i malintesi ci misero del tempo a dissiparsi. È un Graffin per così dire sollevato che parla anche dell'evoluzione delle mentalità: "Il punk-rock ormai non è più stigmatizzato, cioè la gente può ascoltarlo ed apprezzarlo senza pensare che sia malefico o diabolico. La gente capisce che è una forma di music valida, fondata, che può essere popolare come qualsiasi altro stile". Sicuramente, con il passare del tempo, il gruppo è stato accolto favorevolmente anche da chi non segue particolarmente la scena punk. "Chi ascolta musica oggi è molto più aperto e riesce ad apprezzare diversi generi. Forse possiamo anche parlare di pubblico più maturo".
È un omaggio alla democratizzione di una "scuola" e alla sua longevità...